Sabato
8 Novembre, noi ragazzi delle elementari e quelli della scuola media, abbiamo
fatto un corteo per ricordare la fine della 1° Guerra Mondiale e la firma
dell’armistizio con l’Impero austro-ungarico. Siamo partiti dalla scuola
secondaria di 1° grado scortati dai vigili urbani che dirigevano il traffico
per la sicurezza di noi ragazzi: saremmo stati minimo centottanta!
Il
tempo, da come dicevano le previsioni, doveva essere brutto, invece era
piuttosto soleggiato. Era caldo e il cielo era punteggiato da piccole nuvole
grigie attraversate da raggi di sole pallido.
Ero
felice, emozionato e contento all’idea di camminare fino alla chiesa in Via
Paradiso: era lì che pulsava il cuore del corteo. Tutto questo per via di una
lapide con su scritti i nomi dei caduti in guerra che abitavano a Passatempo.
Abbiamo
percorso moltissima strada! Ero stanco ma non ci pensavo: mi piaceva camminare
con i miei amici! Ero felicissimo!
Abbiamo oltrepassato il fiume: l’acqua era un po’ sporca, di un colore
marroncino giallastro, ma era lo stesso uno spettacolo meraviglioso da vedere!
Per strada si sono uniti a noi anche alcuni genitori.
Dopo
una grande salita ripida e sfiancante, siamo arrivati finalmente alla chiesa in
via Paradiso!
Eravamo
tutti stanchi! Perfino le maestre avevano il fiatone!!
Per
poco, invece di celebrare i caduti in guerra, dovevamo celebrare noi, morti in salita!!!
Lì
nel piazzale antistante la chiesa c’erano le Forze dell’Ordine e alcuni rappresentanti del Comune di Osimo. Appesa
al muro dell’edificio religioso c’era la lapide di marmo. Sotto era stata
appoggiata una corona d’alloro per celebrare questi “eroi”.
Ad
un tratto è calato il silenzio e il nostro parroco don Claudio, dopo aver
parlato, ci ha dato la benedizione.
Oltre
a lui sono intervenuti anche gli organizzatori dell’Associazione “Senso Unico” e il Presidente del Consiglio
di Quartiere Matteo Sabbatini.
Così
è partita la base diretta dal Prof. Riganelli delle medie e un coro di belle
voci ha iniziato a cantare l’Inno di Mameli: eravamo noi!!! -Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta …- cantavamo.
Era
stupendo!
Alla
fine tutti hanno applaudito e noi abbiamo alzato le nostre bandierine
tricolore, felici e soddisfatti.
Alcune
persone si erano perfino commosse!
Siamo
andati avanti con altri discorsi, finché non è intervenuta la Presidente del
Consiglio Comunale Paola Andreoni che ci ha letto, su un tablet, una lettera
commovente.
Trattava
di un soldato che, prima di andare in
battaglia, all’assalto, scriveva a sua madre: le diceva di non preoccuparsi e
che grazie alla sua preghiera fervida, e quindi all’aiuto di Dio, ce l’avrebbe
fatta.
Ero
commosso e mi veniva da piangere, come del resto a tutti quanti.
A
seguire, noi della quinta elementare e i ragazzi delle medie, abbiamo letto le
nostre riflessioni sulla Grande Guerra, il primo conflitto mondiale. Ero
emozionatissimo! Il cuore mi batteva a mille! Dall’emozione “intrecciavo” le
parole.
Alla
fine uno degli organizzatori ci ha detto che potevamo andarcene e che erano
stati onorati di fare questo corteo.
E’ stata
una significativa esperienza, che mi ha fatto riflettere su un fatto veramente
brutto: la guerra!
Questa
cerimonia, per i miei gusti, si dovrebbe ripetere tutti gli anni per ricordare
coloro che hanno sacrificato la loro vita e che hanno compiuto un’azione da
veri eroi.
Alcuni disegni degli alunni di classe seconda:
Il tempo, da come dicevano le previsioni, doveva essere brutto, invece era piuttosto soleggiato. Era caldo e il cielo era punteggiato da piccole nuvole grigie attraversate da raggi di sole pallido.
Ero felice, emozionato e contento all’idea di camminare fino alla chiesa in Via Paradiso: era lì che pulsava il cuore del corteo. Tutto questo per via di una lapide con su scritti i nomi dei caduti in guerra che abitavano a Passatempo.
Abbiamo percorso moltissima strada! Ero stanco ma non ci pensavo: mi piaceva camminare con i miei amici! Ero felicissimo! Abbiamo oltrepassato il fiume: l’acqua era un po’ sporca, di un colore marroncino giallastro, ma era lo stesso uno spettacolo meraviglioso da vedere! Per strada si sono uniti a noi anche alcuni genitori.
Dopo una grande salita ripida e sfiancante, siamo arrivati finalmente alla chiesa in via Paradiso!
Eravamo tutti stanchi! Perfino le maestre avevano il fiatone!!
Per poco, invece di celebrare i caduti in guerra, dovevamo celebrare noi, morti in salita!!!
Lì nel piazzale antistante la chiesa c’erano le Forze dell’Ordine e alcuni rappresentanti del Comune di Osimo. Appesa al muro dell’edificio religioso c’era la lapide di marmo. Sotto era stata appoggiata una corona d’alloro per celebrare questi “eroi”.
Ad un tratto è calato il silenzio e il nostro parroco don Claudio, dopo aver parlato, ci ha dato la benedizione.
Oltre a lui sono intervenuti anche gli organizzatori dell’Associazione “Senso Unico” e il Presidente del Consiglio di Quartiere Matteo Sabbatini.
Così è partita la base diretta dal Prof. Riganelli delle medie e un coro di belle voci ha iniziato a cantare l’Inno di Mameli: eravamo noi!!! -Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta …- cantavamo.
Era stupendo!
Alla fine tutti hanno applaudito e noi abbiamo alzato le nostre bandierine tricolore, felici e soddisfatti.
Alcune persone si erano perfino commosse!
Siamo andati avanti con altri discorsi, finché non è intervenuta la Presidente del Consiglio Comunale Paola Andreoni che ci ha letto, su un tablet, una lettera commovente.
Trattava di un soldato che, prima di andare in battaglia, all’assalto, scriveva a sua madre: le diceva di non preoccuparsi e che grazie alla sua preghiera fervida, e quindi all’aiuto di Dio, ce l’avrebbe fatta.
Ero commosso e mi veniva da piangere, come del resto a tutti quanti.
A seguire, noi della quinta elementare e i ragazzi delle medie, abbiamo letto le nostre riflessioni sulla Grande Guerra, il primo conflitto mondiale. Ero emozionatissimo! Il cuore mi batteva a mille! Dall’emozione “intrecciavo” le parole.
Alla fine uno degli organizzatori ci ha detto che potevamo andarcene e che erano stati onorati di fare questo corteo.
E’ stata una significativa esperienza, che mi ha fatto riflettere su un fatto veramente brutto: la guerra!
Questa cerimonia, per i miei gusti, si dovrebbe ripetere tutti gli anni per ricordare coloro che hanno sacrificato la loro vita e che hanno compiuto un’azione da veri eroi.
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